X Domenica T.O. Anno A – 11 Giugno 2023
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 9-13
Passando per la via, Gesù vide un uomo, un certo Matteo, il quale stava seduto dietro il banco dove si pagavano le tasse. Gesù disse: «Seguimi!». Quello si alzò e cominciò a seguirlo.
Più tardi, Gesù si trovava in casa di Matteo a mangiare. Erano venuti anche molti agenti delle tasse e altre persone di cattiva reputazione e si erano messi a tavola insieme con Gesù e i suoi discepoli. Vedendo questo fatto, i farisei dicevano ai suoi discepoli: “Perché il vostro maestro mangia con quelli delle tasse e con gente di cattiva reputazione?”. Gesù sentì e rispose: “Le persone sane non hanno bisogno del medico; ne hanno bisogno invece i malati. Andate a imparare che cosa significa quel che Dio dice nella Bibbia: <Misericordia io voglio, non sacrifici>. Perché io non sono venuto a chiamare quelli che si credono giusti, ma quelli che si sentono peccatori”.
“Misericordia voglio”, dice oggi Dio a noi, come abbiamo sentito nel Vangelo. Un giorno un uomo di circa 40 anni, chiese di parlare con me. Nessun problema. Ci sediamo nell’ufficio e comincia a parlare della sua vita difficile fin dalla sua infanzia, dei tanti sacrifici che ha dovuto affrontare in emigrazione per la sua famiglia. Poi mi parla della sua moglie e dei suoi figli, di quello cha avevano costruito insieme, nei 15 anni di matrimonio, ecc. Dopo circa 20 minuti che parla di tutte queste cose, viene al dunque: il giorno prima, sua moglie, molto amareggiata, gli aveva comunicato di avere avuto una debolezza con un loro comune amico e per questo era molto pentita e gli chiedeva sinceramente perdono. E concludeva, abbastanza arrabbiato “Ma come ha potuto distruggere tutto, cosí? La vorrei morta. Cosa devo fare?”. Dopo un po’ di silenzio reciproco, io gli dissi: “Se anche lei non vuole distruggere tutto, la deve perdonare!”. Rimase quasi scandalizzato! Non era d’accordo. Rifiutó il consiglio. Subito dopo, alquanto deluso e nervoso, si alzó e brontolando qualche brutta parola contro Dio, se ne andó, amareggiato, rimproverandomi il fatto che adesso anche i preti sono di manica larga con chi fa il male…
Voi, come cristiani, che ne pensate? Perdonare vuol dire essere di manica larga con chi fa il male? Dio, il cui mestiere è di perdonare continuamente, è di manica larga con chi fa il male? Lasciamo stare chi la pensa come il mondo, che é governato da Satana, ma voi, come cristiani, che siete discepoli del Maestro Gesú Cristo, che avreste detto a quell’uomo cosí disperato? E se capita a voi che fareste? Ma é cosí difficile perdonare? “Misericordia voglio, non sacrifici”. Misericordia vuol dire amare di cuore chi è un miserabile, amare chi sbaglia, anche con noi! Tanti cristiani sono capaci di fare decine e decine di scalini in ginocchio, si sottopongono a grandi sforzi per salire la montagna della grande croce a Medjugorje, sono disposti a fare lunghi e faticosi pellegrinaggi per avere una grazia dalla Madonna, per avere perdono da Dio e poi non vogliono concedere la grazia e il perdono ad una persona che amano o anche ad una persona che ha fatto loro del male! Tanta gente fa tanti sacrifici, fa diete mostruose, frequenta palestre e si sottomette ad esercizi difficili, duri, impegnativi, pesanti, scomodi per avere una linea fisica, per farsi perdonare dal loro corpo la loro golosità, la loro esagerazione nel mangiare, la loro voglia di dolci. Tanta gente fa sacrifici economici, pagando medici e medicine per farsi togliere un po’ di grasso in piú, per farsi rifare questa o quella parte del corpo…, ma il sacrificio di perdonare proprio no, quello non riesce proprio a farlo. Tanti cristiani sono pronti e capaci di fare tanti sacrifici, ma fare il sacrificio piú nobile, piú profondo e piú bello agli occhi di Dio, quello di perdonare a chi li offende e a chi fa loro del male, quello, proprio no, non riescono proprio a farlo. E spesso, quando lo fanno, lo fanno solo a parole. In pratica, poi, l’offesa la tengono ben nascosta nel loro cuore, continuano a trattare l’altro come se non l’avessero perdonato, e spesso quando capita l’occasione, tirano di nuovo fuori l’offesa e gliela sbattono in faccia, anche dopo anni! Dice Dio nella Bibbia, e l’abbiamo sentito anche dalla Parola di Gesú, nel Vangelo di oggi: “Imparate cosa significa: <Voglio la misericordia>”. E noi l’abbiamo imparato? Sappiamo cosa vuol dire che Dio vuole la misericordia? Mettiamo in pratica ció che abbiamo imparato? E come mettiamo in pratica ció che abbiamo imparato, solo a parole oppure anche con i fatti? La cosa piú grande, piú bella, piú vera e piú valida per noi, che Gesú ci ha insegnato per vivere bene è il perdono da chiedere a Dio e da donare agli altri. È una illusione? È difficile? È impossibile per noi esseri umani deboli ed egoisti? Puó darsi! Peró cosí la pensano Dio Padre, Gesú Cristo e lo Spirito Santo!