Collaboratori
Aiello Filomena |
Bianco Carmela |
Brasacchio Rita |
Calabria Maria Carmela |
Campana Vittoria |
Ceravolo Giuseppe |
Colucci Antonio |
Colucci Lucio |
Crisci Anna |
Dell´ Arte Maria |
Donia Caterina |
Fazio Giovanni |
Fazio Vincenzo |
Filipelli Grazia |
Franco Francesca |
Fruci Francesca |
Fusillo Francesco |
Grisolia Maria |
Iemma Corrado |
Inserra Rosetta |
Laico Francesco |
Liguori Antonio |
Liguori Jessica |
Liuzzi Filomena |
Maiolo Mariannina |
Mamone Eleonora Fabrizia |
Manno Antonio |
Marcone Francesco |
Penna Anna Maria |
Pugliese Giuseppe |
Raffa Angela |
Raffa Carmine |
Russo Agostino |
Salerno Raffaele |
Scigliano Giuseppe |
Semeraro Michele |
Sgroi Giuseppe |
Sgroi Mario |
Suppa Giuseppe |
Vaglica Vicenza |
Identikit del Collaboratore
Il gruppo dei Collaboratori di Missione è formato da tutte le persone (adulti e giovani) che
generosamente vogliono servire, insieme al Missionario, il Signore, nella Comunitá Italiana.
Ha come impegno fondamentale, quello di TESTIMONIARE UNA FEDE E UN AMORE
PIÚ CHIARI E PIÚ PROFONDI, non solo in mezzo alla Comunitá Cristiana Italiana, ma
dovunque; come anche UNA PRATICA RELIGIOSA, PIÚ FEDELE E PIÚ ASSIDUA.
Il Gruppo dei Collaboratori di Missione ha anche altri 2 impegni, non meno importanti:
- Quello di programmare, organizzare e realizzare le varie attivitá religiose, spirituali,
caritative, culturali e ricreative della Missione. - Quello di mettere a disposizione del Signore, nella Missione, sia le proprie capacitá
intellettuali, morali, spirituali e pratiche, insieme alle proprie esperienze e alle proprie
competenze, sia parte del proprio tempo libero, secondo le necessitá e secondo le
proprie possibilitá: il tutto a servizio del Signore e a beneficio della Comunitá Italiana.
Ecco, in sintesi, la “statura” umana e spirituale del Collaboratore di Missione:
- È molto unito al Signore Gesú, ricordando spesso ció che Egli ha detto: “Solo chi
rimane unito a Me, porta molti frutti”. - È unito ed è solidale con gli altri Collaboratori di Missione, sforzandosi di essere un
cuor solo e un’anima sola con loro, condizione indispensabile affinché le attivitá della
Missione abbiano successo. - Non critica negativamente gli altri Collaboratori, ma dialoga con loro, li stima, li
apprezza, li ama, sapendo che ogni Collaboratore è chiamato, senza saperlo, dal
Signore, a svolgere un compito nella sua Missione. - Non calcola il suo impegno nella Missione, sulla base dell’impegno degli altri, ma fa
quello che puó, purché con amore e con gioia, secondo il proprio tempo e le proprie
possibilitá; non si confronta con gli altri, non si lamenta se ha l’impressione (o se è
proprio cosí!) che gli altri facciano di meno e lui faccia di piú. - È molto attaccato alla Missione, ricordando che la Missione è guidata dal Signore:
è Lui il vero Missionario, non il Sacerdote incaricato pro-tempore! - Pensa bene di tutti, parla bene di tutti, fa del bene a tutti; si sforza di vedere tutti e
tutto…in positivo. - Evita di essere super-sensibile, quando gli capita di sentire qualcosa che gli va contro;
come anche evita certe reazioni-sprint, dettate piú dall’orgoglio ferito in quel
momento, che dalla ragione e dall’amore. - Perdona volentieri e subito se, per nervosismo o stanchezza, riceve da un altro
Collaboratore, qualche gesto o parola di troppo, grossolana o offensiva. - Non segue desideri di grandezza e non si sente piú importante degli altri: sa di essere
soltanto un umile strumento nelle mani del Signore; anzi cerca sempre quello che
contribuisce alla pace, all’aiuto reciproco e al bene della Missione. Egli si guarda bene
dal distruggere l’opera di Dio con le proprie meschinità. - Non utilizza il servizio che fa al Signore, come un podio o una pedana per mettersi in
mostra o per propagandare le sue capacitá. - Evita di dire certe espressioni, come per esempio: “Questo l’ho fatto io…”, oppure,
“Se non c’ero io…”, oppure ancora, “Meno male che mi sono interessato io…”,
o anche, “Questo l’ho portato io…”, anche se è vero. Lascia che siano gli altri a
riconoscerlo di lui. Lui resta nell’umiltá che è la virtú delle persone veramente grandi
e importanti. È bello, invece, dire con generosità, quando c’è da lavorare, “questa cosa
la faccio io”, oppure, “A questo ci penso io…”. - Non si offende e non cova rancori o rabbia quando, per un motivo o per un altro, è
avvisato di qualche cosa, in ritardo, cioè dopo gli altri, oppure una sua idea o una sua
proposta o una sua iniziativa, non venga accettata. - Quando qualcosa non va, non punta mai il dito contro chi ha sbagliato, né lo umilia
con parole, espressioni o gesti, ma minimizza, scusa, suggerisce educatamente e
fraternamente il modo per non sbagliare un’altra volta. - Come in un Corpo c’è un Capo e ci sono molte Membra, ma non tutte hanno la stessa
funzione, cosí avviene nel Gruppo dei Collaboratori: pur essendo molti noi siamo tutti
uniti a Cristo che è il nostro Capo e siamo tutti uniti tra di noi, in un solo Corpo
(gruppo); e secondo le capacitá che Dio ci ha dato, abbiamo compiti diversi.
Il Collaboratore di Missione sa questo; quindi non ha senso, per esempio, l’invidia o la
gelosia reciproca, cosí come tra le membra di un corpo non c’è affatto invidia o
gelosia, ma collaborazione.
Il gruppo dei Collaboratori di Missione è formato da persone umane, quindi imperfette, e
come tali soggette a sbagliare. E poiché queste persone umane sono anche cristiane (cioè
seguaci di quel Cristo che, pur innocente, è stato ripetutamente offeso) sono anche pronte a
perdonare (come ha fatto Lui!) non una volta, ma ogni volta che c’è bisogno.
Inoltre, evita di frantumarsi in gruppetti, tendenze, simpatie, ecc. L’unione fa la forza, la
separazione indebolisce tutti.
Nella vigna del Signore non esistono operai della prima ora e operai dell’ultima ora. Tutti gli
operai vengono rispettati ugualmente e trattati alla pari da Lui.
Infine, il Collaboratore di Missione, durante ogni attivitá, lavora sempre come se fosse la
prima volta: con lo stesso entusiasmo, con lo stesso impegno, con lo stesso sacrificio, con la
stessa gioia.