Santo Natale Anno B – 25 Dicembre 2023 Messa del giorno

VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni
1,1-1

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l’uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

Il Vangelo di Giovanni che la Chiesa ci ha presentato oggi, giorno di Natale, stranamente non ci parla del Natale. Non ci parla di Betlemme, della grotta, degli angeli, dei pastori, dei magi. Non viene nominato né Giuseppe, né Maria, e neppure Gesù bambino. E perché? Perché ai tempi di Giovanni, quando egli ha scritto il suo Vangelo, i racconti della nascita di Gesú, erano molto ben conosciuti dai cristiani e non c’era bisogno di riscriverli nel suo Vangelo. Giovanni, quindi, parte subito dicendo che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. La parola ebraica scritta da Giovanni è “Davar”. “Verbo” è traduzione in latino di “Davar”, quando il Vangelo di Giovanni fu tradotto in latino. Quando, invece, fu tradotto in greco, “Davar” diventó “Logos”. E in italiano? “Davar”, in italiano si traduce con “Parola”: “parola viva”, “parola efficace” “parola che dá vita”. Ma anche, parola che “raccoglie per unificare”.  Giovanni dice, allora, che il Davar, la Parola di Dio, il Verbo, il Logos, la seconda persona della Santissima Trinitá, ha preso il volto, la voce, lo sguardo, il corpo di un uomo: Gesù. E perché? Per portare e ridare vita ad una Umanitá morta per il peccato, per raccogliere una Umanitá dispersa, sparpagliata, confusa, separata, divisa, in conflitto tra sé, perduta nelle tenebre, e unirla, riunirla, rappacificarla, riportarla all’unitá con Dio. È il modo di Giovanni di raccontare il Natale. Poi, la descrizione di questo straordinario racconto di…Natale, diventa triste, doloroso, spiacevole. Giovanni cosí continua: il Davar, cioè la Parola che dá Vita, la Luce del mondo, Colui che è venuto per raccogliere ed unificare, subito viene circondato, accerchiato, bloccato, isolato dalle tenebre, per impedirgli di svolgere la sua missione d’amore, la sua missione di unificare l’uomo con Dio, la sua missione di dare vita l’Umanitá, salvandola dalla morte eterna, in cui l’ha trascinata Satana. Ecco cos’è il Natale, per Giovanni: è una lotta fra la Luce e le tenebre, tra la Verità che si propone all’Umanitá e l’Umanità che non la sopporta e che si organizza per combatterla. È uno strano modo di raccontare il Natale, completamente lontano dalle immagini a cui siamo abituati. Eppure questa è stata la realtá dei tempi di Gesú! E questa è anche la realtá che si presenta ai nostri giorni. Stiamo vivendo un tempo storico senza precedenti: pandemie disastrose, vere o fatte credere tali, guerre, violenze, terremoti, omicidi, aggressioni, distruzioni, odio, che si sono portati via milioni di vite umane. Confusione generale e disprezzo di ogni veritá. Non c’è piú una veritá a cui appoggiarsi. Ognuno si crea la sua veritá. Ogni opinione diventa una veritá universale. Tutti hanno ragione su tutto. Non si puó piú contraddire nessuno. Il bene propagandato per male e il male propagandato per bene. Televisione, giornali, internet scaricano addosso agli uomini valanghe di notizie contradditorie che dividono le persone mettendo gli uni contro di altri, in un vortice di odio. Le stesse autoritá della Chiesa, ad altissimo livello, da una parte dicono che la Dottrina Cattolica non si tocca e dall’altra parte dicono che, nella pratica pastorale, pur di accogliere tutti e non scontentare nessuno, la si puó cambiare!  Tutto ció crea confusione, disorientamento, paura. Tutto ció crea “tenebre”. Peró, nonostante tutto questo pandemonio sociale e morale, nonostante le crisi, le guerre, le violenze, nonostante l’azione diabolica di Satana in mezzo all’Umanitá, nonostante le tenebre che avvolgono gli uomini, le famiglie, la societá, il mondo intero, ecco il potente messaggio del Santo Natale, dato da Giovanni: la Luce risplende nelle tenebre e le tenebre non vinceranno mai. Il che vuol dire che le forze del male, le forze diaboliche, non prevarranno mai, non riusciranno mai a schiacciare l’uomo cristiano, le famiglie cristiane, la societá cristiana; naturalmente se si accetta la Luce che è Cristo, se si cammina alla Luce degli insegnamenti di Cristo. Vogliamo fare un Santo Natale? Quello vero? Allora lasciamoci illuminare da Cristo, dalla Luce vera, dai veri valori cristiani, non dalle luci false, dai falsi valori che ci mette sotto gli occhi il mondo, manovrato da Satana. Camminiamo guidati dalla luce degli insegnamenti di Cristo, non guidati dalla luce falsa dei vizi umani, delle depravazioni umane, delle violenze umane, delle brutture umane, propagandati come diritti umani. Buon Natale a tutti voi qui presenti. Buon Natale a tutte le vostre famiglie, agli ammalati, a chi si sente solo, a chi soffre nel corpo e nello spirito. Buon Natale a tutti coloro che ci sono amici e anche a tutti coloro che ci sono… nemici!

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