VII Domenica di Pasqua Anno B – 12 Maggio 2024

VANGELO
Dal Vangelo secondo Giovanni 17,6a.11b-19

Gesú, alzati gli occhi al cielo, pregó dicendo: “Padre santo, custodisci nel tuo nome, quelli che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quelli che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te, e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità”.

Il mondo odia i miei discepoli perché essi non sono del mondo“, ha detto Gesú nel Vangelo di oggi. Riflettiamo un po’. Voi cristiani, discepoli di Gesú, vi sentite odiati e perseguitati da qualcuno nell’ambiente in cui vivete e lavorate, per il fatto che siete discepoli di Gesú? Se la risposta è sí, allora gioite ed esultate! Siete veri discepoli! Ma qualcuno puó rispondere: Noi no, ma altri cristiani, in altre parti del mondo, sí. È vero! E perché noi no? Non è forse perché, diversamente da come ci vuole Gesú, noi giá apparteniamo al mondo, nel nostro modo di pensare, di parlare, di amare e di vivere e per questo il mondo non ci calcola e ci ignora? Ma anche nel nostro mondo ricco occidentale, c’è chi viene perseguitato, perché difende Gesú e i suoi insegnamenti. Pensate un po’ anche solo a chi difende la vita nel seno materno e va a pregare in silenzio nelle vicinanze delle cliniche dove si pratica l’aborto: come viene trattato? Sentite uno dei racconti direttamente dalle parole di una ragazza. “Quel giorno sono andata a pregare, con il rosario in mano, sul marciapiede di fronte alla clinica, dove vengono eseguiti numerosi aborti. Non è aperta tutti i giorni. Io controllo il loro sito Internet e ci vado solo quando so che è chiusa. Qualcuno ha chiamato la polizia per informarla che ero lì e che pensavano stessi pregando. La polizia è arrivata per interrogarmi e, quando ho detto che non stavo protestando, ma pregando in silenzio, nella mia mente, mi hanno detto che ero in arresto. Ho detto loro che la clinica era chiusa, che era sempre stata chiusa quando ero andata lì e quindi mi era impossibile influenzare qualcuno. Niente da fare, mi hanno perquisito, mi hanno sequestrato chiavi, telefono, rosario e fazzoletti e poi mi hanno portato alla locale stazione di polizia. Sono stata messa in una cella e successivamente interrogata da due ufficiali, sui miei pensieri e su cosa stessi pregando”. Questo è un esempio di persecuzione! Ma non solo singole persone cristiane, bensí anche organizzazioni cristiane sono perseguitate. In Italia, alcuni giorni fa, fu attaccata la sede di “Pro Vita e famiglia”, una associazione a favore della vita e contro l’aborto e a favore della famiglia tradizionale: bottiglie, pietre, vetri rotti, tentativi di incendiare i locali. La polizia evitó il peggio. Fu ritrovata poi nella sede una bomba a mano, inesplosa. A Genova, gruppi di donne favorevoli all’aborto hanno incollato i loro striscioni, non autorizzati, sui manifesti a favore della vita, che erano stati autorizzati dal Comune. A Palermo, manifesti autorizzati, a favore della vita, erano stati messi alle fermate degli autobus e gli abortisti li hanno strappati. A Verona hanno imbrattato il camion-vela a favore per la vita che girava per l’Italia. Le organizzazioni a favore della vita e della famiglia vengono escluse dai Consultori familiari. A queste organizzazioni cristiane viene vietato di far sentire il battito del cuore del loro bambino che portano nel seno, a coloro che vogliono abortire, prima della decisione finale, ben sapendo che tante volte, dopo aver ascoltato il battito del cuore, molte donne hanno rinunciato ad abortire. Cos’è tutto questo? Non è odio e persecuzione contro i cristiani e i loro valori che testimoniano? Non parliamo poi delle persecuzioni contro chi difende i crocifissi, contro chi difende le feste cristiane, contro chi difende le usanze cristiane, per es. presepi, recite cristiane, canti cristiani, ecc. L’odio del mondo è rivolto verso quei cristiani che si sforzano di vivere la loro vita secondo gli insegnamenti di Gesú, non verso coloro che vivono la loro vita secondo gli insegnamenti del mondo, perché in questo caso il mondo li considera giá suoi. Pensiamo un po’: secondo voi, c’è da preoccuparsi quando il mondo ci odia e ci perseguita o quando ci accarezza e ci loda? È meglio che noi siamo rispettati e stimati dal mondo o è meglio che noi prendiamo sul serio Gesú Cristo e il Vangelo? È meglio per noi essere onorati dal mondo, oppure è meglio per noi, che sia onorato e glorificato Dio, da noi?

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