XV Domenica T.O. Anno B – 14 Luglio 2024

VANGELO
Dal Vangelo secondo Marco 6, 7-13

Gesù chiamò i dodici discepoli e cominciò a mandarli qua e là, a due a due. Dava loro il potere di scacciare gli spiriti maligni e diceva: “Quando vi mettete in viaggio, prendete un bastone e nient’altro; nè borsa, nè soldi in tasca. Tenete pure i sandali, ma non due vestiti”. Inoltre raccomandava: “Quando entrate in una casa fermatevi là finché non è ora di andarvene da quella città. Se la gente di un paese non vi accoglie e non vuole ascoltarvi, andatevene e scuotete il fango di sotto i vostri piedi: sarà un gesto di rimprovero per loro”. I discepoli allora partirono. Essi predicavano dicendo alla gente di cambiare vita. Scacciavano molti demoni e guarivano molti malati ungendoli con olio.

Quando vi mettete in viaggio, prendete un bastone e nient’altro”, ha detto Gesú. Di quale viaggio sta parlando Gesú? Non certamente del viaggio delle ferie! Non certamente del viaggio della vita! Ma del viaggio dell’evangelizzazione. Infatti Gesú dice: “Quando vi mettete in viaggio”, proprio nel momento in cui sta mandando i suoi discepoli ad evangelizzare. Cosa vuol dire evangelizzare? Vuol dire, portare la Parola di Dio alla gente, nei paesi vicini o nell’ambiente in cui si vive e si opera. E qual è la Parola di Dio che devono portare? È questa: che il Messia, che tutto il popolo d’Israele aspettava, é Gesú di Nazareth e che quindi bisogna accoglierlo, ascoltarlo e mettere in pratica i suoi insegnamenti, perché è Lui il Salvatore che il popolo aspetta per essere liberato dal male, è Lui la Via che porta in Cielo, è Lui la Veritá ed è anche Lui la Vita, quella vera, quella eterna. E per fare questa opera di evangelizzazione non c’è bisogno di nient’altro che di un bastone. E cos’è questo bastone di cui parla Gesú? Il bastone è quello strumento utilizzato dai pastori per guidare e proteggere le pecore. Nella Bibbia, il bastone rappresenta Dio e la sua autoritá. Ma il bastone serve anche per appoggiarsi. E allora Gesú ci vuole dire che per predicare il Vangelo nell’ambiente in cui si vive e si opera, per diffondere il messaggio d’amore, di pace, di perdono e di salvezza, per testimoniare Gesú e il suo modo di pensare, di parlare e di vivere, bisogna appoggiarsi unicamente a Dio e alla sua autoritá. Non serve nient’altro. Non serve avere fatto grandi studi universitari, non serve avere una cultura, non serve avere una posizione sociale di tutto rispetto, non serve saper fare discorsi convincenti, non serve sapersi imporre sugli altri, non serve avere prestigio o autoritá sugli altri. Per portare a tutti il messaggio d’amore, da parte di Dio, serve soltanto una grande fiducia in Dio e nella sua provvidenza. Il resto lo fará Lui, guiderá Lui il cristiano- evangelizzatore, gli metterá Lui sulla bocca le parole giuste e opportune. Il discepolo-cristiano-evangelizzatore, testimone di Cristo, non ha il compito di convertire, né di giudicare o di condannare nessuno. Egli deve parlare solo della salvezza di Dio offerta a tutti gratuitamente, deve parlare solo del suo amore e della sua misericordia. Deve invitare tutti ad accogliere questa salvezza e ricordare a tutti che, lontano da Dio, non c’è vita possibile, perché è Dio la Vita. Al resto ci penserá Dio. Anche se trovasse difficoltá, persecuzioni, incomprensioni, il discepolo-cristiano-evangelizzatore non dovrebbe avrebbe paura di niente, perché il Signore è con lui. Il suo bastone, cioè l’appoggiarsi e l’affidarsi completamente a Dio, in tutta semplicitá e umiltá, gli deve bastare, perché la sua missione dipende solamente dalla fede e non dalle sue capacitá! Ed ora ritorniamo ai tempi di Gesú. Immaginate la scena. I suoi discepoli si preparano a partire solo con un bastone: qualche dubbio sull’efficacia della loro evangelizzazione, l’avranno avuto; qualche insicurezza, qualche paura anche! Ma sono andati. E sapete come andó a finire? Che quando tornarono da Gesú, al di lá di ogni aspettativa e di ogni paura, erano tutti contenti e fecero a gara a raccontare a Gesú tutti i loro successi! Erano i successi di Dio! Anche noi, cristiani-discepoli-evangelizzatori di oggi, ci possiamo trovare davanti a paure, ad insicurezze, a dubbi che sembrano insuperabili, che ci possano paralizzare, che ci possano far rimanere chiusi in noi stessi, che ci possano far dire: “ma chi me la fa fare”, “io non sono capace”, “io mi faccio i fatti miei”. No, cari discepoli-cristiani. Gesú manda anche noi. Ogni discepolo-cristiano é un evangelizzatore. Se ci appoggiamo a Dio, se siamo umili, se siamo semplici, se abbiamo coscienza che siamo a servizio di Gesú Cristo e non a servizio nostro, egli ci dará parole giuste al momento giusto, ci dará forza e coraggio per sopportare critiche e offese. Quante volte voi stessi mi avete confidato: “Ma da dove mi sono uscite quelle belle parole che io ho detto a quella persona, parole che l’hanno sollevata?”. È il Signore che ha parlato al posto vostro! E sará sempre cosí, ogni volta che noi in casa, o sul lavoro o con gli amici o con chiunque, ci comportiamo da discepoli-cristiani-evangelizzatori.  

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